Piano del Consumatore: lo strumento per superare il sovraindebitamento

La procedura del Piano del Consumatore rappresenta un importante strumento per coloro che si trovano in forte difficoltà economica. Sia che abbiano contratto debiti di natura consumistica che mista o derivanti da un’attività imprenditoriale cessata. 

L’accesso a questa procedura richiede però un’attenta valutazione della natura del debito, oltre che la presentazione di una proposta credibile e sostenibile.
In questo articolo vedremo come accedere alla procedura di sovraindebitamento del consumatore, analizzando tre scenari distinti: 

  • Debiti esclusivamente consumeristici
  • Debiti misti
  • Debiti di un imprenditore cessato.

Sovraindebitamento e Piano del Consumatore: un pò di chiarezza

Il sovraindebitamento è una realtà sempre più diffusa. Fortunatamente il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019) ha previsto strumenti specifici per aiutare i consumatori a superare situazioni di difficoltà economica.
Tra questi, il Piano del Consumatore, ovvero uno strumento che consente al debitore di proporre un piano di rientro dai debiti senza il consenso dei creditori, purché questo sia approvato dal giudice.
Si tratta di una procedura riservata a chi ha contratto debiti principalmente per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale, ovvero il consumatore.

Qual è l’iter per la presentazione del Piano del Consumatore?

Le modalità d’accesso per il consumatore prevedono la presentazione di un’istanza al Tribunale, corredata da una relazione di un Organismo di Composizione della Crisi (OCC) o da un professionista nominato dal giudice. La relazione occorrerà a descrivere la situazione economica, le ragioni dell’indebitamento e anche la fattibilità del piano proposto. 

Il piano dovrà prevedere infatti una soluzione equilibrata, che consenta al debitore di soddisfare i creditori almeno in parte, tenendo conto delle sue capacità effettive di rimborso.

Infine, il piano dovrà essere omologato dal giudice, che valuterà sia la sostenibilità dello stesso che l’assenza di atti in frode ai creditori.

Sovraindebitamento: cosa succede in caso di Debiti Misti?

Esiste una casistica particolare in cui il debitore ha contratto debiti sia per scopi consumeristici che per scopi imprenditoriali. La giurisprudenza ha stabilito che, qualora la componente consumeristica sia prevalente, è comunque possibile accedere alla procedura del Piano del Consumatore.

In questo caso specifico, l’accesso prevede: 

  • La valutazione della Prevalenza: si rende necessaria la valutazione del debito e, nello specifico, la prevalenza dei debiti consumeristici su quelli imprenditoriali.
    La valutazione avviene attraverso un’analisi sia quantitativa che qualitativa della natura del debito
  • La redazione di una Relazione: analogamente al caso dei debiti esclusivamente consumeristici, il debitore deve presentare una relazione dettagliata sulla propria situazione finanziaria e una proposta di piano sostenibile
  • L’approvazione del Giudice: la proposta deve sempre essere sottoposta all’omologazione del giudice, che verificherà la prevalenza dei debiti consumeristici e la fattibilità del piano.

Sovraindebitamento dell’Imprenditore Cessato: può accedere al Piano del Consumatore?

Un ulteriore caso interessante riguarda l’imprenditore che ha cessato la propria attività e che si trova a dover gestire i debiti contratti durante l’esercizio dell’impresa.
Secondo l’art. 33, comma 4, del Codice della Crisi, in determinate condizioni, è possibile che l’ex imprenditore acceda alla procedura del Piano del Consumatore.
Vediamo perché. 

La giurisprudenza riconosce l’accesso alla procedura del Piano del Consumatore solo qualora vengano soddisfatti alcuni specifici requisiti. 

Il primo presupposto utile è che la cessazione dell’attività sia effettiva, tale per cui l’imprenditore non sia più considerabile tale.
L’ex imprenditore dovrà inoltre trovarsi in assenza di debiti residui riconducibili all’impresa o ad essa direttamente connessi. 

I debiti che si intendono ristrutturare, infatti, dovranno essere di natura personale o se collegati all’attività, dovranno essere valutati alla luce della nuova condizione di “consumatore”. 

Infine, esattamente come nel caso dei Debiti Misti, sarà necessario dimostrare che la parte prevalente dei debiti ha natura consumistica.

L’iter di presentazione del Piano del Consumatore per l’imprenditore cessato

In questo caso, la modalità d’accesso è vincolata alla presentazione della documentazione richiesta, aggiuntiva delle prove della cessazione dell’attività imprenditoriale e della distinzione tra debiti imprenditoriali e personali.

Il Piano dovrà considerare la situazione attuale del debitore, considerandolo consumatore e prevedere una soluzione equilibrata e sostenibile.
Infine, la proposta verrà valutata dal giudice che dovrà omologarla.

L’iter che prevede l’accesso alla procedura del Piano del Consumatore è complesso e diversificato. 

Per questa ragione risulta fondamentale rivolgersi a professionisti competenti o a un Organismo di Composizione della Crisi, che possano supportare il debitore nella predisposizione della documentazione e nella gestione dell’intera procedura. 

L’omologazione del piano da parte del giudice può infatti rappresentare l’inizio di un percorso importante, verso il recupero della stabilità finanziaria e la serenità personale.